I giovani e l’amore per la natura
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Sicuri che i giovani non abbiano dei valori?
Greta Thunberg, Vanessa Nakate.. sono solo un paio dei nomi di giovani che negli ultimi anni sono saliti alla ribalta mettendosi a capo di movimenti a favore della salvaguardia della Terra.
Gli adulti tendono forse troppo a sottovalutare il pensiero dei giovani di oggi, il motivo? Sicuramente i problemi di comunicabilità tra i primi e i secondi, le situazioni della vita, del quotidiano sono vissute e soprattutto viste in maniera differente. Ma non è una storia che si ripete? Questa spaccatura, questo conflitto avviene sistematicamente tra ogni generazione: pensiamo agli anni cinquanta quando i bambini andavano a scuola in giacca e cravatta mentre oggi basta una semplice felpa con cappuccio, pensiamo agli anni sessanta e i giovani con i capelli lunghi che hanno dovuto lottare contro i loro genitori abituati ai capelli corti con la riga perfetta ogni mattina.
Sappiamo quanto ad inizio secolo la Terra abbia rappresentato una risorsa fondamentale per l’umanità, l’uomo si è ingegnato in nuove colture per il suo sostentamento, oppure la nascita di centrali idroelettrica ha sfruttato la capacità della forza dell’acqua per creare energia che potesse andare a sostituire l’uso del carbone.
Dicevamo dei problemi di comunicabilità, manca un punto di vista di contatto tra giovani e adulti, ogni situazione è vista apparentemente e diametralmente diversa. Ma siamo sicuri che i giovani non abbiano dei valori? E se invece i giovani avessero qualcosa da insegnare agli adulti? Amare la vita, saper vivere il presente, avere una mente aperta ed essere creativi sono senz’altro le capacità che i giovani hanno da mettere sul piatto della loro bilancia.
Movimenti come quelli di Greta, il famoso Friday for Future, sono stati capaci di movimentare un numero elevatissimo di persone, pensate che nelle giornate del 20 e 27 settembre (le cosiddette Climate Action Week) i giovani scesi in piazza per protestare sono stati circa 7.600.000, un numero davvero impressionante.
Cosa chiedevano questi giovani? Semplicemente che gli accordi presi a Parigi sulle emissioni di anidride carbonio venissero rispettati, per evitare l’aumento di calore anomalo. Insomma preservare la Terra da un futuro incerto. Voler bene alla Terra significa voler il bene dell’umanità. Non è questo un valore?
Nella puntata di ottobre di “Lavori in corso”, Alessandra e Gianluca hanno approfondito questo argomento con Giacomo (educatore della Comunità di Casa Teresa) che ha raccontato della sua passione per la montagna e la natura e come questa passione possa divenire una “malattia” contagiosa anche con i nostri ragazzi; Elena, titolare di un’azienda agricola, ci ha invece presentato il suo progetto secondo cui bambini e adolescenti si approcciano al mondo animale con curiosità e semplicità; infine Fratel Stefano Caria, direttore della Comunità Luigi Monti di Polistena (RC), ci ha raccontato del progetto di onoterapia di alcuni anni fa che ha coinvolto educatori e ragazzi con molto entusiasmo e tante soddisfazioni.
Puoi ascoltare la puntata cliccando il link sottostante